Ginseng

Una radice portentosa dall’aspetto “particolare”

Il ginseng o, per essere più precisi, il Panax Ginseng, varietà più diffusa di questa pianta (e più ricca in principi attivi), è una piccola erba perenne originaria di Cina e Corea del Sud, di circa 80 cm d’altezza, costituita da un solo stelo che, durante il periodo di fioritura (a partire dal quarto anno di vita) presenta da tre a sei foglie e piccoli fiori di colore rosa riuniti ad ombrello. Una piccola piantina anonima che molti non riconoscerebbero. Ben più nota è invece la sua radice, che può arrivare a misurare fino a 20 cm di lunghezza e 3 cm di diametro, soprattutto per la sua caratteristica forma che richiama quella di un corpo umano. La radice di ginseng è conosciuta ed utilizzata da oltre 4000 anni nella cultura orientale ed in particolare nella medicina cinese come ricostituente naturale molto efficace, utile anche per stimolare l’organismo a produrre l’energia necessaria a superare situazioni difficili e riportare equilibrio.

In occidente il ginseng viene inserito nella categoria di piante definite adattogene. Cerchiamo di capire cosa questo termine stia ad indicare.

Per adattogeno naturale si intende una qualsiasi sostanza in grado di aumentare la capacità dell’organismo di adattarsi, appunto, alle situazioni di stress e di indebolimento. In queste particolari situazioni a risentirne è l’organismo in generale, si può avere quindi fatica fisica e mentale, indebolimento dei meccanismi naturali di autodifesa, sbalzi emotivi, squilibri dei diversi sistemi dell’organismo. Un rimedio adattogeno è una sostanza in grado di riportare equilibrio, quindi, a livello di sistemi diversi, svolgendo azioni diverse, sinergiche tra loro.

Perché il ginseng viene definito adattogeno? Perché, contenendo una serie di diversi principi attivi va ad agire su svariati sistemi del nostro organismo. I componenti principali di questa radice sono delle saponine triterpeniche, definite ginsenosidi. Ad esse è attribuito l’effetto adattogeno della radice.

Oltre ai ginsenosidi sono stati ritrovati nella radice di ginseng anche diversi polifenoli, elementi che posseggono proprietà antiossidanti e che quindi risultano un valido aiuto nel combattere l’invecchiamento cellulare causato dai radicali liberi.

Il ginseng contiene anche diversi oli essenziali, presenti solo in questa pianta. Secondo alcuni studi questi oli essenziali avrebbero effetto antitumorale.

Ancora, nella radice di ginseng sono contenuti dei polisaccaridi, definiti panaxiani, in grado di abbassare il tasso glicemico nel sangue.

Infine, sono state rilevate tracce di fitosteroli, sostanze con attività simile a quella degli ormoni umani. 

Ma, in definitiva, quali sono gli effetti “pratici” del ginseng sul nostro organismo?

  • Stimolazione delle difese immunitarie
  • Potenziamento delle prestazioni fisiche
  • Potenziamento dell’attività mentale e miglioramento della memoria
  • Generale miglioramento dell’umore

Possiamo quindi utilizzarlo per migliorare le prestazioni fisiche in previsione di una intensa attività motoria o semplicemente in caso di debolezza; durante un periodo di convalescenza dopo una malattia o un intervento chirurgico; quando si è sottoposti ad uno stress psichico ed emotivo eccessivo; per contrastare malattie da raffreddamento ed influenze.

In commercio possiamo trovare molti prodotti arricchiti con ginseng, come ad esempio tisane, caffè, gomme, diversi prodotti cosmetici, integratori alimentari; oltre ovviamente alla radice in forma di polvere, estratto secco, estratto fluido, estratto molle.

La scelta dell’una o dell’altra tipologia di prodotto da assumere dipenderà, in parte dal gusto personale, in parte dalla necessità specifica. Basterà, per scegliere correttamente, chiedere consiglio ad un esperto.