“Quasi quasi mi faccio uno…scrub!”
Parafrasando il testo di una ben nota canzone (che nascondeva un significato ben più profondo del semplice desiderio di prendersi cura del proprio corpo) introduciamo un argomento molto caro a chi desidera avere una pelle morbida e liscia, una pelle che moti definirebbero “di pesca”. Ecco, chiunque volesse ottenere questo effetto, troverebbe nello scrub un valido alleato. Ovviamente la prima cura per una pelle sana, tonica e in salute è di certo l’acqua. Fornire il giusto apporto di acqua alla nostra epidermide non costa tempo, fatica e, soprattutto, molto denaro. In secondo luogo, una buona idratazione con oli e creme adatti al nostro tipo di pelle ci aiuta a fornire quella componente lipidica necessaria anche alla protezione dello strato più superficiale dell’epidermide. Ma allora, di preciso, a cosa serve lo scrub? Potremmo definire lo scrub come una pratica che serve a preparare la pelle ad accogliere i trattamenti successivi. Come suggerisce la parola stessa, infatti, lo scrub altro non è che un trattamento che, tramite azione meccanica di sfregamento, permette l’esfoliazione dell’epidermide, rimuovendo lo strato più superficiale di quest’ultima. In pratica con lo scrub possiamo agevolmente rimuovere le cellule morte e permettere di conseguenza alla pelle di “respirare” e di assorbire più facilmente creme e trattamenti che utilizzeremo successivamente.
In commercio se ne trovano di tantissimi tipi, già pronti all’uso; ma se volessimo cimentarci nella preparazione di uno scrub “su misura” per la nostra pelle, di cosa avremmo bisogno? Sarebbe troppo complicato? Ebbene, preparare uno scrub efficace e naturale può essere semplice e poco faticoso. Basta tener presente poche “regole”.
Innanzitutto uno scrub, per essere definito tale, deve possedere una componente particellare solida, che sarà quella che produrrà l’abrasione, più o meno leggera, dello strato più superficiale della pelle.
In secondo luogo abbiamo bisogno di una componente legante, il mezzo semiliquido (un olio, una crema) in cui disperdere le particelle.
Infine possiamo aggiungere componenti accessorie, ad azione tonificante, lenitiva, purificante, a seconda di ciò di cui abbiamo bisogno e, eventualmente, qualche essenza che dia anche una piacevole profumazione al nostro personalissimo scrub.
Per adesso ci soffermeremo sul primo punto, ossia la componente particellare; nei prossimi articoli vedremo come personalizzare i vari scrub, modificando le altre due componenti in base alle nostre diverse esigenze.
Abbiamo detto che, a seconda della profondità di esfoliazione che vogliamo ottenere possiamo scegliere diverse tipologie di sostanze granulose.
Maggiore sarà la grana della nostra particella, più profondo sarà il grado di esfoliazione. Ecco un elenco dei prodotti che è possibile utilizzare a partire da quelli a grana più grossa fino ad arrivare a quella a grana fine:
- sale grosso
- zucchero di canna
- sale fino
- zucchero
- polvere di caffè (quest’ultimo ha anche attività tonificante e anticellulite, grazie alla presenza di caffeina).
Ovviamente, nella scelta della grana dovremo tener conto dello stato della nostra pelle; su pelli sensibili e particolarmente delicate è sempre consigliabile non usare sostanze molto aggressive per non rischiare di provocare escoriazioni e ferite. È bene anche non esagerare nella frequenza delle applicazioni in generale; una volta ogni due settimane può andar bene per qualsiasi tipologia di pelle.