Salute

Insonnia: come curarla naturalmente.

Chi non ha mai avuto, almeno una volta nel corso della propria vita, difficoltà nel prendere sonno? Vuoi per una sola notte, vuoi per una sola settimana, vuoi per mesi o addirittura anni…chiunque di noi si sarà sicuramente trovato ad affrontare questo problema: l’insonnia.

Spesso si tratta semplicemente di un malessere passeggero, dovuto ad esempio a un momento particolare di stress, ma in alcuni casi può rappresentare un vero e proprio problema di salute. Ci troviamo nel secondo caso quando il sonno risulta compromesso per più notti consecutive e il problema perdura nel tempo, producendo conseguenze deleterie sullo stile di vita. In questi casi si manifestano stanchezza, sonnolenza diurna, stato di agitazione costante, difficoltà a concentrarsi. Quando ci troviamo in una situazione del genere viene naturale rivolgersi ad un medico o cercare delle soluzioni al problema. Volendo evitare l’uso di farmaci o comunque di prodotti di sintesi è possibile affidarsi a delle piante officinali, caratterizzate da una buona efficacia nel contrastare il problema dell’insonnia, ad alta tollerabilità e relativamente sicure nell’uso. Ve ne presento alcune:

Camomilla

La camomilla, come è ben noto a tutti, è una delle piante più utilizzate in caso di disturbi del sonno di lieve entità. Risulta essere molto utile nel caso in cui la difficoltà nel prendere sonno sia dovuta a problemi di digestione. Infatti, possiede azione calmante, protettiva delle mucose e carminativa, favorisce cioè l’espulsione dei gas intestinali.

Melissa

La melissa ha azione rilassante e distensiva. Come la camomilla possiede proprietà lenitive a livello del sistema gastrointestinale, soprattutto nei soggetti ansiosi.

Valeriana

La valeriana ha la capacità di ridurre in maniera significativa il tempo di addormentamento, inducendo un sonno fisiologico. Fondamentalmente non possiede effetti collaterali alle dosi suggerite ma il suo uso è controindicato nei bambini sotto i tre anni.

Passiflora

Altra pianta medicinale nota per le sue capacità rilassanti è la passiflora. Questa pianta favorisce il riposo notturno e il rilassamento, inducendo una attività miorilassante a livello del tratto gastro-intestinale e genito-urinario. Viene spesso utilizzata in associazione con valeriana e melissa.

Escolzia

L’escolzia, come la valeriana, favorisce la riduzione del tempo di addormentamento e migliora la qualità del sonno. Anch’essa ha azione distensiva sulla muscolatura gastrointestinale e, come la passiflora, può essere associata a valeriana e melissa.

Griffonia

La griffonia, seppur meno conosciuta, è un’ottima pianta medicinale da utilizzare nel caso in cui si soffra di insonnia. La sua attività rilassante deriva infatti dalla presenza del principio attivo 5HTP (5-idrossitriptofano), un aminoacido precursore di melatonina e serotonina, neurotrasmettitori che nel nostro organismo regolano il ritmo circadiano. La griffonia quindi, a differenza delle piante finora esaminate, non agisce producendo un rilassamento muscolare, ma regola il tono dell’umore, riduce gli stati di agitazione e la difficoltà a dormire. Viene utilizzata anche per controllare il senso di fame.

Luppolo

Oltre ad essere l’ingrediente principale nella preparazione della birra, il luppolo vanta anche proprietà sedative e calmanti. Risulta particolarmente indicato nei casi in cui i disturbi del sonno siano associati a stati tensivi e irrequietezza. Anch’esso viene spesso utilizzato in associazione con valeriana e melissa. Oltre alle proprietà sedative e calmanti il luppolo ha azione stomachica e aperitiva, può essere quindi utile in caso di difficoltà di digestione.

Biancospino

Il biancospino, pianta medicinale utilizzata principalmente in caso di disturbi dell’apparato cardiovascolare, in grado di regolarizzare la pressione arteriosa, possiede anche effetti rilassanti. Difatti può essere utilizzato qualora si attraversi un periodo di stress che causa palpitazioni o sbalzi di pressione.

Le piante medicinali elencate sono, di base, innocue e prive di effetti collaterali, se assunte a piccole dosi. Bisogna in ogni caso farne un uso corretto, coscienzioso, senza abusarne, soprattutto nel caso di griffonia, biancospino e luppolo. Se utilizzate in maniera corretta le piante medicinali sopra descritte possono rivelarsi un valido aiuto nel migliorare la qualità del sonno e regolarizzarne il ritmo. È importante però associare all’uso di questi rimedi uno stile di vita quanto più regolare possibile. Ad esempio, prendere l’abitudine di alzarsi al mattino e coricarsi alla sera all’incirca agli stessi orari, contribuisce al mantenimento di un ritmo circadiano regolare, stimolando la produzione degli ormoni ad esso associati nei tempi e nelle quantità corrette.  

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